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Il libro racconta una storia vera, tra diario e romanzo: un viaggio di famiglia verso San Pietroburgo, nei luoghi in cui l’autore ha adottato la figlia. Lo sguardo di un padre innamorato e pronto ad accompagnare la figlia in un passaggio fondamentale: scoprire se stessa, incollare i pezzi e ritrovarsi. “Non posso che continuare a pensare se sia stata o meno una buona idea visitare questo luogo con queste modalità e in questo momento. Però ormai siamo qui e devo farci i conti, dobbiamo farci i conti”.
La copertina ha uno stile brillante, da graphic novel, per un visual che è come la soggettiva dell’autore: la figlia che cammina verso la sua città natale. Il titolo, con carattere handwrite, dona un tono caldo, come fosse una dedica.
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