Gli ultimi giorni di Maximilian Kolbe, morto in un campo di concentramento, raccontati attraverso gli occhi di un ragazzo di oggi che rivive quei momenti, trovandosi contemporaneamente su due diversi piani temporali: il giovane contemporaneo e il suo Doppelgänger adulto negli anni Quaranta del Novecento.
Il visual è composto da un volto diviso in due: a sinistra è quello di un giovane; a destra lo stesso volto è invecchiato, come la fotografia in bianco e nero, rovinata dal tempo.
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